Lo stagno è ricco di vita: scopri le rane appenniniche e le testuggini d'acqua oltre e le tante piante acquatiche che circondano questo meraviglioso specchio d'acqua.



LO STAGNO
Più piccolo, meno profondo e con acqua non in movimento, sono elementi che distinguono uno stagno da un lago. Nell’aspetto, uno stagno sembra però essere più ricco di vita e, in effetti, è così. Si crea un intreccio di vite sotto e sopra l’acqua, in un equilibrio in continuo cambiamento dove il motore di tutto è l’energia del sole. La materia è in costante trasformazione, alghe e piante catturano l’anidride carbonica e immettono ossigeno in acqua, mentre organismi sempre più piccoli, da invertebrati a batteri, distruggono quella sostanza organica costruita chimicamente attraverso la fotosintesi.
Negli stagni la profondità è variabile: si passa da zone esterne meno profonde a zone centrali con depressioni e profondità maggiori. In questi delicati ecosistemi l’acqua è un fattore fondamentale e il suo variabile quantitativo attraverso le stagioni fa sì che la comunità vivente nello stagno debba adeguarsi per sopravvivere. In una giornata estiva e ventilata l’evaporazione può far abbassare il livello dello specchio d’acqua di oltre un centimetro, mentre nei mesi più piovosi l’acqua può esondare e formare altre pozze effimere che possono essere colonizzate da specie con un veloce ciclo vitale, soprattutto insetti. Le piante acquatiche si sviluppano principalmente sulle sponde, dove la luce permea maggiormente, e liberano ossigeno nello strato d’acqua superficiale. La massa vegetale, invece, precipita sul fondo dove viene decomposta dai batteri che consumano l’ossigeno presente nello strato profondo. Nella stratificazione dell’acqua gioca un ruolo primario l’irraggiamento solare, che ne fa salire la temperatura e diminuire la densità; così lo strato d’acqua superficiale, meno denso, più ricco di ossigeno e più caldo crea un “tappo” su uno strato più profondo, meno caldo, con meno ossigeno, ma più ricco di sostanze minerali che servono agli organismi fotosintetici in superficie. Quando la temperatura scende, le due masse d’acqua si rimescolano portando nutrimento in superficie e ossigeno sul fondo per ricominciare un nuovo ciclo.
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NORME DI COMPORTAMENTO
NON INTERAGIRE CON L’ACQUA
Non gettare oggetti nello stagno. Presta attenzione alle praterie umide che possono essere scivolose e allo stagno per via della profondità dell’acqua. Non bere l’acqua dello stagno e delle aree limitrofe. Lo stagno non è balneabile, è vietato l’ingresso in acqua. I bambini devono essere accompagnati da un adulto.
È vietato uscire dai sentieri segnalati. È compito del visitatore prestare la massima attenzione su tutti i percorsi e seguire le indicazioni dei cartelli informativi per non arrecare disturbo alla fauna selvatica. Si raccomanda di indossare scarpe comode e adeguate al terreno.
SEGUI I SENTIERI
È vietato uscire dai sentieri segnalati. È compito del visitatore prestare la
massima attenzione su tutti i percorsi e seguire le indicazioni dei cartelli informativi per non arrecare disturbo alla fauna selvatica. Si raccomanda di indossare scarpe comode e adeguate al terreno.
RISPETTA LA NATURA
Non raccogliere piante, fiori e funghi. Lascia puliti i sentieri e le aree di sosta attrezzata, usa gli appositi cestini portarifiuti collocati agli accessi. Non accendere fuochi e non introdurre nell’oasi cani senza guinzaglio.
ATTENTO A DOVE METTI I PIEDI
La condizione di area naturale implica che non sia sempre garantita un fruizione in sicurezza. Meteo avverso, allagamenti, cadute di alberi e rami, animali vaganti nonché l’assenza di illuminazione artificiale costituiscono fattori di rischio naturale. Presta sempre molta attenzione.
PER LE EMERGENZE
In caso di emergenza, pericolo o incendio, contattare il 112.
ACCEDI AL PARCO
Il parco non è presidiato. L'accesso è libero dalle ore 9.00 al tramonto ed implica l’accettazione delle presenti regole e condizioni di declino di responsabilità. Gli enti gestori non assumono alcuna responsabilità per incidenti o infortuni che possono verificarsi all’interno del parco, causati da qualsiasi evento o condizione, compresi cadute, scivolamenti, morsi di animali, contatto con piante urticanti o velenose; danni a cose o persone causate da eventi atmosferici avversi o da qualsiasi altra causa; furti o smarrimenti di oggetti personali.
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